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Prova costume – Good vibrations

Prova costume – Good vibrations

Credo sia impossibile essere arrivati fino ad ora, ad inizio luglio, senza incappare in una serie di messaggi che ci vengono lanciati sul nostro corpo. Mentre il sole cocente fuori ci fa venir voglia di una bibita fresca o di un gelato, veniamo martellati da pubblicità di vario genere. C’è chi ci vuole vendere un nuovo infuso dimagrante, chi ci consiglia uno snack ipocalorico, chi ancora una crema per la cellulite. Insomma, il messaggio è chiaro: il tuo corpo non va bene così. 

Questo solo guardando alla televisione e non considerando gli altri mezzi di comunicazione, come i social, tanto più efficaci quanto più insidiosi. I social media mettono più di tutti in luce il rapporto conflittuale che abbiamo con il nostro corpo. Lo fanno mostrando esempi impossibili a cui aspirare, ma anche portando l’esperienza di chi quello standard lo impersona. 

Modell*, influencer e simili sono di fatto professionisti in questo. Fa parte del loro lavoro apparire “perfetti”, qualsiasi cosa significhi. Le esperienze condivise da questi personaggi possono sembrare banali, ad esempio una modella che racconta di non avere più il ciclo. 

Non ci stupisce più di tanto. Eppure mostra l’ossessione che la società ha per degli standard di bellezza fini a se stessi. Persino a discapito della nostra salute (fisica e mentale).

Sarebbe difficile elencare tutti i modi in cui questi standard ci vengono proposti, quindi vorrei fare un’altra cosa. Voglio riflettere su cosa significa non pensare al proprio corpo come giusto o sbagliato. È già stato detto da molti che nessuno guarda i difetti altrui perchè tutti sono preoccupati di nascondere i propri. Eppure non penso che sia questa la soluzione al problema. 

Pensare che gli altri non notano i tuoi difetti ti mette in mancanza. Certo, il tuo corpo non è perfetto, ma gli altri sono troppo distratti per notarlo. Il problema è un altro: pensare al proprio corpo come perfetto o non perfetto, secondo uno standard puramente estetico. Un corpo è soprattutto un mezzo per provare delle sensazioni, non un soprammobile. 

Pensiamo in positivo: la vita è piena di esperienze e sensazioni che la ricerca del “corpo perfetto” preclude. La libertà di indossare una gonna un po’ più corta e sentire l’aria sulle gambe. Trovarti a tavola con gli amici a mangiare senza sensi di colpa. Sentire il sole sulla pelle in una giornata assolata senza preoccuparti di quali parti del corpo stai mostrando. Fare un tuffo con gli amici, metterti un costume senza paranoie. Godersi gli spruzzi delle onde in riva al mare. 

Quest’estate auguriamo a tutt* di sperimentare le bellezze del mondo senza paranoie. Buona estate!


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