Dentro a una parola. 1 INDIFFERENZA

Questa è una rubrica sulle parole. Perché sono convinta che le parole siano molto importanti.  Sono l’espressione dei nostri pensieri e lo strumento con il quale riusciamo a comunicare quello che pensiamo alle altre persone. Sapere bene che cosa c’è dietro alle parole, che cosa significano con precisione ci aiuta ad avere pensieri limpidi e a dire proprio quello che vogliamo dire. Non è cosa da poco.

La parola di oggi è: INDIFFERENZA 

«”Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”. Le parole di un grande intellettuale e uomo politico, Antonio Gramsci, rendono bene il senso di una malattia morale che può essere anche una malattia mortale. L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori. L’alternativa, diceva Don Milani, è I CARE, “me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista “Me ne frego”

Questa è la spiegazione della parola INDIFFERENZA contenuta nel Dizionario Zingarelli 2020. È stata scritta da Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, dove fu portata all’età di 13 anni. Ora ne ha 91 e ha smesso solo lo scorso anno di raccontare pubblicamente, soprattutto ai giovani e alle giovani, quello che ha vissuto. Il viaggio nel treno merci, partito dal binario 21 della stazione Centrale di Milano, l’arrivo nel campo, la separazione dal padre che non vedrà mai più, la vita disumana nel campo, la liberazione, il ritorno. 

Se andiamo all’origine della parola, alla sua etimologia, troviamo che deriva da in-differente. “In” in questo caso significa negazione (per esempio in parole come in-utile, in-appropriato, ecc…), quindi “in-differenza” è il contrario, la negazione totale della differenza, è l’atteggiamento di chi non prende posizione tra due opposti, di chi non sceglie da che parte stare. 

Come se tutto fosse uguale, come se qualsiasi cosa avesse lo stesso valore di qualsiasi altra: 

“perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, – dice Liliana Segre – allora non c’è limite all’orrore”.

È così importante, la differenza! È il primo passo per conoscere. Ci avete mai pensato? I contorni delle cose che impariamo a percepire piano piano, fin dal nostro primo arrivo nel mondo non sono altro che una differenza tra lo sfondo e quello che poi impariamo a distinguere come un “qualcosa”, senza questa originaria discontinuità non ci sarebbe alcuna conoscenza. 

Mano a mano che cresciamo, imparare a comprendere le differenze arricchisce continuamente il nostro mondo; distinguiamo tipi diversi di oggetti, di cibi, di sentimenti, di persone, di rapporti tra le persone e più distinguiamo, più quel mondo diventa complesso, ricco, interessante. E più  comprendiamo questa complessità, più riusciamo agevolmente a muoverci in essa, ad orientarci, a diventare grandi, a essere protagonist*.

È stata lei, Liliana Segre, a volere incisa nel muro del Memoriale della Shoa a Milano la parola INDIFFERENZA. Il Muro dell’indifferenza sta lì, gelido e imponente, proprio nel punto in cui partivano quei treni per Auschwitz, a ricordare l’indifferenza di tutte le persone che sono state complici, con la loro passività e con il loro non prendere posizione, di uno dei più terribili orrori compiuti dall’umanità. Quei treni partivano dalla stazione, come tanti altri treni, che differenza c’era? Nessuna, non c’era da preoccuparsi, la cosa non li riguardava.

Tutt* noi di fronte a quel muro siamo invitat* a interrogarci su quella parola, su quel modo di pensare e di porsi nei confronti di ciò che viviamo che può sembrare così innocuo e che invece è così sbagliato e pericoloso.

E siamo invitati ad andare oltre, a superarlo, a togliere di mezzo quell’ostacolo, a scegliere di vedere con chiarezza e a cercare di non cadere mai più nella trappola dell’indifferenza.

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Il sito del Memoriale della Shoah di Milano: http://www.memorialeshoah.it/

La biografia di Liliana Segre su Enciclopediadelledonne.it: http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/liliana-segre/

Il video integrale dell’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre:


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