Non ci potevamo credere, ma questa guerra è iniziata. Non ci sembra possibile, ma sta continuando giorno dopo giorno. Di fronte alla devastazione, alla morte, alla disperazione, ai profughi, alle macerie che cosa possiamo fare? Sembra tutto così illogico e assurdo. Che cosa possiamo fare davvero per costruire la pace? Abbiamo pensato di confrontarci con le donne e gli uomini (le donne, soprattutto) che si sono trovate ad affrontare ciò che noi stiamo affrontando e che hanno elaborato pensieri e scritture, che hanno dedicato la loro vita a tessere relazioni, a usare parole, a cercare modi, costruire strutture per ottenere un mondo in pace.
Perché la questione non è semplicemente che non ci sia guerra – una guerra che sarebbe certamente l’ultima di tutta una storia – ma è stabilire la vita in vista della pace. E se la pace è anzitutto l’assenza di guerra, è anche qualcosa di più, molto di più.
La pace è un modo di vivere, un modo di abitare il pianeta, un modo di essere uomini; è la condizione primaria per la realizzazione dell’uomo nella sua pienezza, perché la creatura umana è una promessa.
Entrare nello stato di pace significa oltrepassare una soglia: la soglia tra la storia, tutta la storia esistita finora, e una nuova storia. Si tratta, dunque, di un’autentica “rivoluzione”, del duplice compimento di quel sogno di rivoluzione pacifica che hanno sognato tanti spiriti grandi.
Questa è Maria Zambrano. La pace non è soltanto l’assenza di guerra, è un modo di vivere, è una rivoluzione. Si tratta di costruire una nuova storia.
La pace non è un’utopia coltivata da persone ingenue e arrendevoli, è un obiettivo concreto da raggiungere, un compito per uomini e donne coraggios* e ardit*.
Con l’Unione Femminile abbiamo organizzato un ciclo di 3 incontri. Abbiamo iniziato con il pensiero di Maria Zambrano e Simone Weil e continueremo l’11 maggio e l’8 giugno, cercando di individuare quali strumenti, quali ricette, idee, linguaggi possiamo mettere in campo per contribuire a questa rivoluzione che non possiamo più esimerci dal cercare di costruire.
Raccogliere l’eredità di chi prima di noi ha cercato di impegnarsi per costruire la pace nei momenti più tragici della storia dell’umanità ci può dare strumenti utili, consapevolezza e forza.
È laureata in filosofia. Si interessa di pensiero, linguaggio e neuroscienze. È collega e amica di Rossana Di Fazio, con la quale ha fondato L’Enciclopedia delle donne. Collabora attivamente a 8pagine.
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